lunedì 10 ottobre 2011

Scarpette rosse di Joyce Lusso



C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald [Continua...] erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chissà di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole
JOYCE LUSSO






Joyce Lussu nasce come Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti a Firenze, l’8 maggio 1912 .
Insieme al fratello Max, Joyce entra a far parte del movimento "Giustizia e Liberazione" e nel 1938 incontra Emilio Lussu, compagno e marito da ora in poi fino alla sua morte, con lui vive la drammatica e spericolata vicenda della clandestinità, nella lotta antifascista
La Francia occupata dai nazisti, la Spagna, il Portogallo, la Svizzera, l’Inghilterra, saranno il teatro di rischiose missioni, passaggi oltre confine, falsificazioni di documenti, corsi di guerriglia.Raggiunto, in questa militanza il grado di capitano, nel dopoguerra verrà decorata con la medaglia d'argento al valore militare. In “ Fronti e Frontiere” (1946) lei stessa racconterà, in forma autobiografica le dure e al tempo stesso avventurose esperienze di questo periodo: sarà un libro di grande successo.
A liberazione avvenuta, vive da protagonista i primi passi della Repubblica Italiana.
Promotrice dell Unione Donne Italiane.’
Dal 1958 al 1960, continuando a battersi nel segno del rinnovamento dei valori libertari dell’antifascismo, sposterà il suo impegno verso le lotte contro l’imperialismo.
 Sono gli anni dei viaggi con organizzazioni internazionali della pace, con movimenti di liberazione anticolonialistici; e per conoscere le situazioni storico-culturali del "diverso", si occuperà della poesia lontana ed, in un certo senso, estranea all’antica cultura dell'Occidente, quella degli "altri", dalla quale era fortemente attratta perché la sentiva strumento unico, rapido ed efficace di conoscenza Dedicherà una parte fondamentale della sua forte carica vitale al rapporto con i giovani, nell’ipotesi di un futuro di pace, da costruire con impegno costante e conoscenze adeguate del passato, degli errori, delle violenze e delle ingiustizie che non dovevano ripetersi. È morta a Roma il 4 novembre 1998, all’età di 86 anni.
Al suo nome, dal 2006, è stato intitolato il Premio annuale di narrativa "Città di Offida - Joyce Lussu".
Opere:
C'è un paio di scarpette rosse.poesia
Liriche, Ricciardi 1939.
Fronti e frontiere, Ed. U 1944, Laterza 1967, Theoria 2000.
Tradurre poesia, Mondadori 1967, Robin edizioni 1999.
Le inglesi in Italia, Lerici 1970, Il lavoro editoriale 1999.
Padre Padrone Padreterno, Mazzotta 1976.
L’uomo che voleva nascere donna, Mazzotta 1978.
herlock Holmes Anarchici e Siluri, Il lavoro editoriale 1982, Robin edizioni 2000.
L'olivastro e l'innesto, Edizioni della Torre 1982.
Il Libro Perogno, Il Lavoro Editoriale 1982.
Portrait, Transeuropa 1988.
Le comunanze picene, Andrea Livi Editore 1989.
L’idea delle Marche, Il lavoro editoriale 1989.
Il Libro delle Streghe, Transeuropa 1990.
Alba Rossa Un libro di Joyce ed Emilio Lussu, Transeuropa 1991.
L'Uovo di Sarnano, Andrea Livi Editore 1992.
Lo smerillone, Andrea Livi Editore 1993.
Itria e le lontre, Andrea Livi Editore 1993.
Sguardi sul domani, Andrea Livi Editore 1996.
L’acqua del 2000, Mazzotta 1997.
Il turco in Italia (ovvero l'italiana in Turchia), Transeuropa 1998.
Sulla civetteria (con Luana Trapè), Voland 1998.
Inventario delle cose certe, Andrea Livi Editore 1998.

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