venerdì 24 agosto 2012

Le rane sono solo ... rane



Inizierei con un bel
: -)
sì, proprio un gran sorriso!!!
E . . . proseguirei con una "grattatina" alla testa.
: -D
Già, già, proprio una bella grattatina, magari inclinando un pochino il capo e arricciando il naso.
Una leggera "smorfia" con la bocca non guasterebbe
; -)
A questo punto è doverosa, necessaria, indispensabile, obbligatoria una domanda:
" Ma le rane sono tutte stupide o . . . qualcuna è più stupida di altre?"
: -D
penso ad alta voce, quindi non dovete rispondere. Anche perchè potrei rimanerci.... malissimissimissimo!!!
: -(
Quello che mi fa "sganasciare" dalle risate è il ... lampadario.
Sì, il lampadario!!!
Il lampadario  acceso!!!!
E lo so . . . si dice : "lampadina", ma io sono un po' (tanto) lenta e mi serve tutto il lampadario.
: -D
Prendiamo un giorno a caso, in uno stagno a caso e , sempre per caso, saltellando, saltellando una rana incontra un . . . qualunque insetto.
L'insetto è molto gentile e premuroso: Oh, ma ciao! Ma come stai? Cosa fai di nuovo?
E le rane, si sa, hanno la bocca larga, larga e in men che non si dica ecco servito un riassunto dettagliato.
: -)

" Oh, ma come sono felice . . . . "
Il qualunque insetto è "stupito" da . . . ( riporto testualmente) "cotanta bravura".
Le rane non hanno solo la bocca fuori misura e così eccole impegnate a cercare, inviare, a dire e a fare, convinte di poter essere . . . utili.
: -)
Bisogna dire che le rane hanno la testa sempre troppo piena e sono troppo semplici; prendono tutto per . . . vero. Non amano "perdere" tempo e non sono mai state brave in matematica.
Anche uno più uno ... non è detto che faccia sempre . . . due!!!
: -D
Ma . . . quando, per caso, sbattono la testa in un bellisssimo lampadario . . . acceso ecco che si . . . illuminano di immenso.
: -D
" Mah . . . ? Mah come? Lo sapevi già? L'avevi già fatto? Detto? Visto? Provato? Mangiato? Comprato? Venduto? Regalato? etc . . . etc . . . etc . . . etc . . .
E restano lì a bocca aperta a guardare il . . .  lampadario.
Ci sarà, sicurissimamente, un perchè; ma non hanno tempo e riprendono a saltellare felici come prima.
; -)

giovedì 23 agosto 2012

vai bene così


Vai bene così



A meno che tu non sia stato allevato da lupi, hai buone probabilità, crescendo, di aver ascoltato almeno qualcuna delle seguenti frasi: «Non farlo... Smettila... Perché non ascolti mai... Non fare quella faccia... Non dovresti pensarla così... Avresti dovuto saperlo... Non posso crederci che tu l'abbia fatto...Vedi, te lo meriti... Cosa ti eri messo in testa... Non hai buon senso... Almeno per una volta, fai la cosa giusta... Avevo grandi speranze per te... Dagli un dito e ti prende un braccio... Lo fai apposta... Mi fai diventare matto... Cosa diranno... Mi fai stare male...».

A un certo punto nel corso del tempo hai concluso che c'era qualcosa che non andava in te. Per forza! Che altro potevi fare!? Se non ci fosse niente di sbagliato in te, gli altri non ti tratterebbero così, non ti parlerebbero in quel modo! Ti hanno insegnato che c'è qualcosa di sbagliato in te e che sei imperfetto, ma non c'è nulla di sbagliato e tu non hai niente che non va. Allora perché mi hanno trattato così? Perché erano stati trattati così anche loro. Perché facciamo quel che ci hanno insegnato.

Cheri Huber


Elvira la rana
Giovanni Pistoia


Così dicendo ripartì ancora più veloce di prima.
Il viale finì all’improvviso, così come era iniziato; il nuovo percorso si presentava come un lungo corridoio ed aveva la particolarità che ogni quindici passi di cammino era interrotto da drappi colorati.
Elvira dovette proseguire a piedi spingendosi dietro la bicicletta. Ogni volta il tendone cambiava colore e ogni volta sentiva le campane suonare sempre più vicino.


È un brano tratto dal volumetto “Elvira la rana” di Maria Maddalena Corrado. Una fiaba che scorre in appena trenta paginette, leggera come una piuma, deliziosa e con un delicato sorriso sulla penna. Il personaggio che anima la fiaba è una rana cocciuta: cerca nientepocodimenoche… il tempo perduto! Riuscirà la nostra impavida Elvira la rana a trovarlo? Ma, a proposito, cosa succederebbe se il tempo ci venisse rubato? Proviamo, solo per un istante, a pensare: gli orologi non hanno più alcun significato. Il tempo è cancellato.

No, non preoccupatevi, quello del tempo è un discorso troppo pesante, la fiaba di Maria Maddalena è, invece, semplicemente gustosa.

L’autrice ha scritto questa fiaba nel 1986 e ha deciso di pubblicarla solo ora; speriamo di non dover attendere così tanto per la sua prossima avventura. (Giovanni Pistoia)

Semplicemente cammino

estate 2011


Quante cose sono cambiate, hanno mutato colore, odore, sapore, suoni.
Sono fatta di sensi. Ascolto, osservo.
E' tutto più leggero, anche se ancora lontano.
Ho camminato molto, ho scritto poco e pensato. . . ma solo un pò.
Questa volta è tutto completamente diverso.
Cammino, cammino . . .
Faccio sempre molta fatica a salire. Poco fiato, poche gambe e la testa sempre vuota.
Non vi è nulla.
Anche questa volta i pensieri sono andati in vacanza.

" I pensieri come paperelle con il cestino da pic nic ed il fiocchetto in testa"

Mi fa sempre sorridere questo pensiero.
Sono qui, io e le mie paperelle, in vacanza.
Sono qui perchè voglio essere qui. Non mi sento fuori luogo, non mi sento sbagliata. Non vivo nemmeno la solitudine.
Non sto scappando, non sto cercando.
Semplicemente cammino.
Cammino in questa strada che sembra una galleria. Com'è diversa dalla galleria che mi gelò i pensieri , le mani.
Questa galleria fatta di rami, di foglie, di alberi. Rami che si tendono l'uno verso l'altro sino ad abbracciarsi.
Cammino . . . tra il verde . . . nel verde.
Ai lati, sulla testa, negli occhi. E tra le foglie qualche raggio di sole mi illumina il cuore. E' tutto così teneramente verde.
Dalle Alpi agli Appennini, le vecchie e le giovani . . . mi torna in mente la lezione di geografia. La maestra che parla, parla, lei spiega e nella mia mente è già diventato tutto una favola.
Le vecchie Alpi, rugose, rocciose, innevate, come vecchie nonne che mi osservano, sorridono, proteggono. Ecco perchè ero andata da loro, avevo bisogno di abbracci. Abbracci forti, abbracci protettivi.
Oggi dovevo essere qui, qui tra le montagne giovani. Le verdi montagne, di un verde speciale, tenero, splendente, vitale.
Ieri è il passato, un ultimo passaggio. Raccogliere, abbracciare, confortare . . . lasciare andare.
Oggi è il presente, giovane, verde, nuovo.
Alzo gli occhi, mi riempio del suono leggero del vento. L'osservo mentre fa danzare le foglie.
Oggi.
Come sarà domani?
Sarà com'è il tuo oggi.
Il mio oggi è verde. Un verde speciale, un verde che danza lieve, leggero, come il soffio di vento che mi sfiora il viso.
Cammino.
Camminare in salita è ancora terribilmente faticoso.
Lo zaino sulla schiena è pesante.

" Sposta lo zaino, portarlo davanti, sul petto. Il cammino sarà meno faticoso".

Un peso sulle spalle, dietro, ieri, il passato . . . continuare a portarlo non serve più, è solo più pesante.

"Se hai un peso da portare, spostalo. Non portarlo sulla schiena. I vecchi pesi non servono . . . rallentano il cammino. Se hai un nuovo peso portalo davanti. Portalo con coraggio sul petto. Appoggialo sul cuore, amalo, abbraccialo, curalo".

Cammino.
Lo zaino sul cuore, sul petto. Petto, cuore. Coraggio, amore.
Questo nuovo coraggio, discreto, silenzioso, forte. Non lo conoscevo, sorrido a questo nuovo dono.
. . . . .
di Maria Maddalena Corrado ©














lunedì 20 agosto 2012

La mia scatola blu
I sogni non sono solo nei cassetti, i miei sono in una scatola blu.

Perché scegliere di pubblicare in digitale e “costruirmi” libri?
La risposta più semplice ed anche vera è : le mie parole , scritti, non trovano "la via giusta" o , forse, non sono meritevoli.
Ma giudicarli non spetta a me, né lo saprei fare.
Una mia "valutazione" peccherebbe, comunque, di troppa poca auto stima o, peggio, sembrerebbe presunzione.
Allora perché?
Rispondo con un'altra domanda: Perché no?
Scrivo nell'esatto modo in cui respiro.
Non so "seguire" una linea, uno stile, una moda, quello che cerco di fare è "darmi" un'emozione.
Dare una forma, un volto a paure, desideri, ricordi, sorrisi.
Semplicemente questo.
Scrivo da sempre, da quando non sapevo ancora intingere la penna nel calamaio.
L'ho sempre fatto, in silenzio. Riempiendo la mia scatola blu.
Ma le vite sono tante favole raccontate ed in ogni favola che si rispetta c'è sempre un principe che risveglia o un bacio che trasforma. Alla mia favola serviva una magia.
L'amore è la più grande magia.
Ho scelto di amarmi.
Qualunque sia il giudizio, o critica, io posso solo dire che amo ed ho amato ogni singola parola scritta, perché ognuna di essa era, ed è, un piccolo petalo della mia anima.
Sono felice che tu sia passato di qua
uscendo portati via un sorriso.
Buon Tutto, Maddalena



      Questa è la storia di Elvira, una piccola rana blu.
      Elvira si accorge che nel paese, vicino allo stagno in cui vive, non esistono più gli orologi. sono spariti, lasciando al loro posto dei buchi neri e soprattutto si accorge che con gli orologi è sparito anche il tempo.
      Tutto il paese è sopraffatto da una forma di inedia che avvolge ogni cosa.
      Gli abitanti non sanno più distinguere il mattino dal pomeriggio e non si rendono conto del passare delle ore.
      Decide così di partire alla ricerca degli orologi per riportarli nel paese.
      Il libro è la storia del suo viaggio e soprattutto degli incontri che fa durante il suo cammino, questi sono importanti per capire la morale della favola.
      In poche pagine scritte in maniera semplice, diretta, di facile comprensione sono racchiusi sentimenti importanti : la disponibilità, l'amicizia e la fiducia negli altri.

      Non c'è solo l'insegnamento del "non perdere tempo" .
      Che è la morale che balza agli occhi seguendo il filo conduttore della trama.
      Ma troviamo anche tutta una serie di stimoli necessari alla riuscita di un'impresa come quella che deve compiere Elvira.
      E' una fiaba per bambini, con tutti gli insegnamenti canonici per bambini, ma a saperli leggere ci sono spunti anche per gli adulti, che forse ne avrebbero bisogno per tornare alla semplice genuinità dell'infanzia.
      Cercare di ritrovare la capacità di agire senza pensare che dietro ad ogni azione possa esserci un secondo fine.
      E' così che Elvira riesce nel suo intento: si fida di chi incontra sul suo cammino, riconoscendo la disponibilità disinteressata.
      Far ritornare il "tempo" nel paese e con il "tempo" la voglia di vivere.
      Perché "non perdere tempo" significa vivere intensamente la propria vita.

      Significa non stare seduti lasciandola scorrere su di noi, guardando un buco nero dove una volta c'era un orologio.
      Danila Castelvetri

Gina in cucina


Gina la tartaruga è ua grandissima amica di Elvira.
Gina è buona, gentile, forse un po' ...lenta, ma del resto chi ha mai visto una tartaruga veloce?
Di certo è che ama i dolci!!!!
...e non solo.

***
Bon bon

Ingredienti
farina di mandorle
nutella
nocciole tritate

impastate gli ingredienti insieme
formate delle palline
disponete nei pirottini
fate riposare in frigorifero
e........mangiatele!!!!

***

Baci


ingredienti :
farina di cocco
amaretti secchi, piccoli
nutella
caffè, caldo e amaro

immergete gli amaretti nel caffè , non troppo ma nemmeno poco
spalmate su un amaretto la nutella , non siate avari
unite due amaretti , come un bacio di dama
fateli rotolare nella farina di cocco
disponeteli nei pirottini
conservare in frigo per qualche ora
e poi . . .mangiateli!!!

***

Dolcetti al cocco



ingredienti : farina di cocco
ricotta
zucchero

amalgamate la farina di cocco con la ricotta e lo zucchero, impastate bene, correggete con lo zucchero ( o il fruttosio)
formate delle palline
disponete nei pirottini
lasciate in frigo qualche ora
. . .
buon dolce!!!!!!!

***

martedì 14 agosto 2012

La mia scatola blu

La mia scatola blu
I sogni non sono solo nei cassetti, i miei sono in una scatola blu.

Perché scegliere di pubblicare in digitale e “costruirmi” libri?
La risposta più semplice ed anche vera è : le mie parole , scritti, non trovano "la via giusta" o , forse, non sono meritevoli.
Ma giudicarli non spetta a me, né lo saprei fare.
Una mia "valutazione" peccherebbe, comunque, di troppa poca auto stima o, peggio, sembrerebbe presunzione.
Allora perché?
Rispondo con un'altra domanda: Perché no?
Scrivo nell'esatto modo in cui respiro.
Non so "seguire" una linea, uno stile, una moda, quello che cerco di fare è "darmi" un'emozione.
Dare una forma, un volto a paure, desideri, ricordi, sorrisi.
Semplicemente questo.
Scrivo da sempre, da quando non sapevo ancora intingere la penna nel calamaio.
L'ho sempre fatto, in silenzio. Riempiendo la mia scatola blu.
Ma le vite sono tante favole raccontate ed in ogni favola che si rispetta c'è sempre un principe che risveglia o un bacio che trasforma.
Alla mia favola serviva una magia.
L'amore è la più grande magia.
Ho scelto di amarmi.
Qualunque sia il giudizio, o critica, io posso solo dire che amo ed ho amato ogni singola parola scritta, perché ognuna di essa era, ed è, un piccolo petalo della mia anima.
Sono felice che tu sia passato di qua
uscendo portati via un sorriso.
Buon Tutto, Maddalena