lunedì 30 dicembre 2019

tutte le parole che non ho detto

A fine d'anno si fanno le somme, sottrazioni, addizioni...
è troppo quadrata per me la matematica; colleziono battiti del cuore e non amo contarli.
Il mio blog è restato in silenzio, sospeso tra tutte le parole non dette.
Ne avevo tante, a volte troppe.
Le ho conservate, amate, scordate, perse per la via...
Oggi ne scelgo una: 
Speranza
 per me e per chi la vuole.
Buon Anno Nuovo 
 


 La speranza è qualcosa con le ali, 
che dimora nell’anima 
e canta la melodia senza parole, 
e non si ferma mai.

Emily Dickinson


domenica 27 ottobre 2019

Semplicemente io

Sono una ed altre mille

Sono la donna con i capelli bianchi
e gli occhi velati dal passato.
Che cammina lenta,
piano.
Quasi a non volere più fare rumore.
Alzare polvere
o lasciare orme.

Sono la donna con i graffi sulle ginocchia.
Quella dai modi gentili
o che piange in silenzio.
Ma sono anche l'altra.
Che ride forte,
di pancia.
Che socchiude gli occhi inclinando il capo.

Sono la donna che urla,
che cerca.
Sono muta e sono parole.
Sono abbracci da dare
e abbracci da ricevere.

Sono quella che non sa chiedere
sono quella che corregge
che prova
e riprova.

Sono quella che ha paura del buio
e quella che ama le stelle.

Sono poco,
a volte troppo.
Sono piccola,
invisibile.

Sono una
ma dentro ne ho altre mille

Maria Maddalena Corrado


sabato 17 agosto 2019

Assettate e cuntami


Molti anni fa, passando da Maratea, precisamente da Acquafredda di Maratea, sul muretto 
che costeggiava la strada, lessi questa frase: "assettate e cuntami".
Bellissima!
Nitido nel ricordo resta il sorriso che mi regalò quella piccola frase.
L'avevo letta passando in auto, come ci sia riuscita resta un mistero, ma da quel momento l'ho conservata nella mia mente.
Era immediatamente diventata un'idea ❤
Un'idea che è ancora qui, nella mia mente, un'idea che mi è ritornata in mente qualche giorno fa leggendo un articolo su Brandon Stanton.
Il collegamento?
Anche lui racconta storie. Le fotografa e le racconta.
E' molto bella la sua storia 😊, una storia che racconta storie, fantastico ❤
Ma torniamo ad "assettate e cuntami", la frase completa è: "Assettate e cuntami u fatto", non l'avevo letta per intero, ma il messaggio non cambia.
"Siediti e raccontami".
Raccontare, raccontarsi, perché si ha bisogno di parole.
Parole che diventano storie.
Siamo tutti una storia da raccontare. A dire il vero, io penso, che siamo un'infinità di storie, 
ogni giorno è una storia nuova 😊
Assettate e ascolta, semplicemente ascolta la tua storia.


"Ognuno ha una favola dentro che non riesce a leggere da solo.
Ha bisogno di qualcuno che con la meraviglia e l'incanto negli occhi,
la legga e gliela racconti."
Pablo Neruda
 ❤



giovedì 11 luglio 2019

i profumi dell'estate

Il fiore del cappero,
la piccola orchidea del Mediterraneo,
di particolare bellezza ed un delicato profumo.
Io trovo straordinaria la pianta di cappero,
così selvaggia, libera e ribelle,
con una forza disarmante.
Fregandosene delle regole,
affonda le sue radici nella roccia, 
nelle crepe dei muri 
cresce 
splendida, 
semplicemente splendida.
Forte, splendida e generosa.
Già nei tempi antichi ne apprezzavano l’aroma 
i greci, i romani, gli arabi 
e tutti i popoli affacciati sul Mediterraneo.
❤ Capperi e cucunci ❤
Ho la fortuna di abitare tra meravigliose colline
e muraglioni generosi 😊
Generosissimi di capperi, cucunci e fiori.
Sì, perché oltre ai famosi capperi 
ed i, meno famosi, cucunci
anche il fiore è commestibile.
 Appena raccolto passatelo
in una pastella di acqua e farina,
friggete 

servite come aperitivo o stuzzichino. 
Provare per credere 😏

domenica 30 giugno 2019

Il mio amico Farinello, un amore a prima vista ❤

Il chenopodio selvatico,
per gli amici Farinello.
😊
Il farinello è la prima pianta spontanea che ho conosciuto e "sperimentato"
ed è stato subito un grande amore.
Io lo adoro semplicemente cotto a vapore 
e poi ripassato in padella 
con un pochino di olio ed aglio.
Una delizia!
Si presta benissimo per svariati piatti e ripieni,
fossi in voi lo proverei.
 😉
Il farinello
 è una pianta annuale che cresce praticamente dappertutto, 
anche tra le macerie di vecchi edifici 
ed è facilmente riconoscibile
per le sue foglie a forma di piede d’oca 
per la pruina che ricopre le foglie.

Il chenopodio selvatico 
appartiene alla famiglia delle chenopodiacee, come lo spinacio!

Di questa pianta spontanea si consumano 
i semi, le foglie, i fusticini ed i germogli.
Semplicemente squisito 
sia cotto che crudo in insalata,
(in questo caso si utilizzano solo le foglioline).
Le cime fiorite si possono utilizzare come i broccoli.

Anche i semi possono essere consumati
riducendoli in farina 
usandoli nella produzione di pane,
per ottenere i semi
è sufficiente stropicciare tra le mani le infiorescenze mature.

Non chiamatela erbaccia!

Inoltre
la presenza del farinello nell'orto
indica che il terreno è fertile
e ricco di fosforo e potassio.

Ultima "nota".
Da provare assolutamente:
tajarin e pesto di farinello
 😋
come l'ha "interpretato" Matteo,
il cuoco della Fattoria Roico.





sabato 29 giugno 2019

Il viola è nato un giorno di primavera in un campo di lavanda. Fabrizio Caramagna


Le cose che faccio 
quando non ho più voglia di pensare. 

Quando il silenzio non basta a zittire le parole uso le mani per chetare la mente. 
A volte è un pezzo di stoffa oppure un vecchio mobile, 
altre volte basta un filo colorato oppure 
un profumo.

Ieri è stata la lavanda
profumatissima lavanda.
Da anni mi sono appassionata alle erbe spontanee, 
aromatiche e officinali, 
appassionata è riduttivo
io le amo moltissimo
Cosa ho fatto con la mia lavanda?
Una squisitissima bevanda! 


La ricetta è molto semplice, io ho usato quella di Viviana, la trovate qui.
Provatela sono certa che non ve ne pentirete 😉

giovedì 27 giugno 2019

non può essere estate senza i papaveri

Se è una rondine a far primavera
non può essere estate senza i papaveri
Alti leggeri danzanti coraggiosi papaveri.





domenica 6 gennaio 2019

metto anche me nel mio cuore

Illustrazione di Valeria Docampo

L'anno vecchio, prima di andarsene, mi ha chiesto il conto. 
Sosteneva che a lui mancavano un tot di ore di sonno e così mi ha messa, letteralmente, a letto per una settimana e più.
E io dormivo, dormivo, dormivo, con qualche pausa di veglia ogni tanto.
Tanto per capire un attimo dov'ero, cosa facevo, chi ero. 
Ma, poi, ho deciso che potevo anche saperlo dopo, o anche mai e andare in letargo; come le coccinelle che sono venute a svernare nella mia cucina ❤.
Sì, le coccinelle vanno in letargo. Io non lo sapevo. L'ho scoperto quest'anno, o meglio ho capito cos'era quella piccola macchia nell'angolo in alto della porta a vetro.
"Una macchia? Ma come? Ho appena imbiancato." 
Così sono andata a verificare la macchia. 
Non era una macchia 😊 erano coccinelle e dormivano. 
Dormono ammassate, incollate, una sull'altra; dolcissime ❤
Cambiando prospettiva non ero più costretta a letto ma in volontario letargo. 
E‵ tutta un'altra storia 😊
Mi stavo prendendo cura di me, mi coccolavo, mi riposavo.
Mi volevo bene.
Non so se è stato in un sogno o in una pausa di veglia che ho capito che ci potevo stare anche io nel mio cuore, anzi ci dovevo stare.
Ho preso una sedia, avevo ancora bisogno di riposo,
e  mi sono seduta nel mio cuore.
 ❤