giovedì 23 agosto 2012

Elvira la rana
Giovanni Pistoia


Così dicendo ripartì ancora più veloce di prima.
Il viale finì all’improvviso, così come era iniziato; il nuovo percorso si presentava come un lungo corridoio ed aveva la particolarità che ogni quindici passi di cammino era interrotto da drappi colorati.
Elvira dovette proseguire a piedi spingendosi dietro la bicicletta. Ogni volta il tendone cambiava colore e ogni volta sentiva le campane suonare sempre più vicino.


È un brano tratto dal volumetto “Elvira la rana” di Maria Maddalena Corrado. Una fiaba che scorre in appena trenta paginette, leggera come una piuma, deliziosa e con un delicato sorriso sulla penna. Il personaggio che anima la fiaba è una rana cocciuta: cerca nientepocodimenoche… il tempo perduto! Riuscirà la nostra impavida Elvira la rana a trovarlo? Ma, a proposito, cosa succederebbe se il tempo ci venisse rubato? Proviamo, solo per un istante, a pensare: gli orologi non hanno più alcun significato. Il tempo è cancellato.

No, non preoccupatevi, quello del tempo è un discorso troppo pesante, la fiaba di Maria Maddalena è, invece, semplicemente gustosa.

L’autrice ha scritto questa fiaba nel 1986 e ha deciso di pubblicarla solo ora; speriamo di non dover attendere così tanto per la sua prossima avventura. (Giovanni Pistoia)

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