lunedì 20 agosto 2012


      Questa è la storia di Elvira, una piccola rana blu.
      Elvira si accorge che nel paese, vicino allo stagno in cui vive, non esistono più gli orologi. sono spariti, lasciando al loro posto dei buchi neri e soprattutto si accorge che con gli orologi è sparito anche il tempo.
      Tutto il paese è sopraffatto da una forma di inedia che avvolge ogni cosa.
      Gli abitanti non sanno più distinguere il mattino dal pomeriggio e non si rendono conto del passare delle ore.
      Decide così di partire alla ricerca degli orologi per riportarli nel paese.
      Il libro è la storia del suo viaggio e soprattutto degli incontri che fa durante il suo cammino, questi sono importanti per capire la morale della favola.
      In poche pagine scritte in maniera semplice, diretta, di facile comprensione sono racchiusi sentimenti importanti : la disponibilità, l'amicizia e la fiducia negli altri.

      Non c'è solo l'insegnamento del "non perdere tempo" .
      Che è la morale che balza agli occhi seguendo il filo conduttore della trama.
      Ma troviamo anche tutta una serie di stimoli necessari alla riuscita di un'impresa come quella che deve compiere Elvira.
      E' una fiaba per bambini, con tutti gli insegnamenti canonici per bambini, ma a saperli leggere ci sono spunti anche per gli adulti, che forse ne avrebbero bisogno per tornare alla semplice genuinità dell'infanzia.
      Cercare di ritrovare la capacità di agire senza pensare che dietro ad ogni azione possa esserci un secondo fine.
      E' così che Elvira riesce nel suo intento: si fida di chi incontra sul suo cammino, riconoscendo la disponibilità disinteressata.
      Far ritornare il "tempo" nel paese e con il "tempo" la voglia di vivere.
      Perché "non perdere tempo" significa vivere intensamente la propria vita.

      Significa non stare seduti lasciandola scorrere su di noi, guardando un buco nero dove una volta c'era un orologio.
      Danila Castelvetri

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